Schede riepilogative dei maggiori inquinanti             (fonte ISPRA)

Monossido di Carbonio CO

Il monossido di carbonio è un gas inodore, incolore, insapore e altamente tossico. È prodotto dalla combustione incompleta dei materiali contenenti carbonio (combustibili per cucine e per riscaldamento, sigarette, ecc.).

È uno degli inquinanti maggiormente diffusi, ampliamente generato negli ambienti chiusi, a causa di malfunzionamenti degli impianti di riscaldamento a gas, di fornelli, stufe e camini o di una inadeguata ventilazione, o a causa del fumo passivo.

Una fonte outdoor è costituita dai gas di scarico dei veicoli e quindi la vicinanza a strade ad elevato traffico veicolare, a garage e parcheggi, può provocare un impatto significativo sulle concentrazioni del gas negli ambienti confinati.

Effetti sulla salute: I principali effetti che si manifestano a basse concentrazioni sono senso di affaticamento e dolori al torace per i cardiopatici; a concentrazioni moderate si riscontrano problemi di coordinamento, mal di testa, nausea, vertigini, fino ad avere conseguenze fatali nel caso di concentrazioni molto elevate.

Buone norme di controllo e ispezione delle apparecchiature da combustione. Adeguata aerazione, ventilazione e buon funzionamento delle cappe di aspirazione.

Limiti Valori di riferimento relativi all’aria esterna:

• D.Lgs. 155/2010 ha confermato il valore limite di 10 mg/m3 (9 ppm)come media massima giornaliera su 8 ore, già in vigore (ex DM 60/2002).

• L’OMS ha indicato come valori guida (“Air quality guidelines for Europe”, WHO, 2000): - 100 mg/m3 (90 ppm) per 15 min; - 60 mg/m3 (50 ppm) per 30 min; - 30 mg/m3 (25 ppm) per un’ora; - 10 mg/m3 (10 ppm) per 8 ore.

• L’U.S. National Ambient Air Quality Standards indica come valore limite per l’aria outdoor 9 ppm per 8 ore, 35 ppm per un’ora.

Valore di riferimento relativo all’aria indoor:

• L’OMS [WHO, 2010] ritiene validi per l'indoor i valori guida outdoor presentati in “Air quality guidelines for Europe” [WHO, 2000], aggiungendo il limite delle 24 ore pari a 7 mg/m3 e aumentando il limite orario a 35 mg/m3.

• L’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers, Inc.) propone per gli ambienti interni lo stesso valore guida di 9 ppm per 8 ore indicato per l’esterno dall’U.S. National Ambient Air Quality Standards.


Biossido di Azoto NO2

Il biossido di azoto è un gas tossico di colore giallo-rosso, dall’odore forte e pungente; è un ossidante altamente reattivo e corrosivo, con grande potere irritante.

Viene generato nei processi di combustione ad alta temperatura a partire dall’azoto e dall’ossigeno presenti in atmosfera.

In ambienti indoor le sorgenti sono costituite dai fornelli da cucina, dalle stufe, dagli impianti di riscaldamento con caldaie interne e dal fumo di tabacco ambientale.

Una fonte outdoor è rappresentata dal traffico veicolare e dalla presenza di garage o parcheggi coperti, essendo l’NO2 contenuto anche nei gas di scarico degli autoveicoli.

Effetti sulla salute Provoca disturbi alle vie respiratorie profonde e causa maggiore predisposizione alle infezioni soprattutto nei soggetti affetti da patologie polmonari.

Suggerimenti Mantenere in perfetta efficienza le apparecchiature garantendo gli sfoghi verso l’esterno; ventilare i locali delle caldaie; accendere regolarmente la cappa di aspirazione durante la cottura dei cibi ed eliminare il fumo di sigaretta.

Limiti Valori di riferimento relativi all’aria esterna:

• D.Lgs. 155/2010 ha confermato i due valori limite per la protezione della salute umana già in vigore (ex DM 60/2002): 200 µg/m3 come media oraria da non superare più di 18 volte l’anno; 40 µg/m3 come media annuale.

• L’OMS ha indicato come valori guida: (“Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide”, WHO, 2006): 200 µg/m3 come media oraria; 40 µg/m3 come media annuale.

• L’US. EPA National Ambient Air Quality Standards indica 0,053 ppm (100 µ g/m3) come limite della media annuale per il NO2 nell’aria esterna.

Valore di riferimento relativo all’aria interna:

• L’OMS [WHO, 2010] ritiene validi per l'indoor i valori guida outdoor presentati in “Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide” [WHO, 2006].

• L’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers) propone per gli ambienti interni lo stesso valore guida indicato dall’U.S. National Ambient Air Quality Standards.


Ozono O3

L’ozono è un gas velenoso dall’odore penetrante, di colore azzurro pallido.

Quello presente nella troposfera contribuisce all’inquinamento dell’aria, è nocivo per l’uomo e per l’ambiente.

Proviene soprattutto dall’esterno e si origina per processi fotochimici a partire da ossidi di azoto (NOx) e da composti organici volatili (VOC).

All'interno le fonti di ozono sono rappresentate da fotocopiatrici, stampanti laser, lampade ultraviolette e alcuni tipi di depuratori d’aria.

Essendo un potente ossidante attacca i tessuti delle vie aeree, provoca disturbi alla respirazione, aggrava gli episodi di asma.

Si consiglia di utilizzare in modo razionale le apparecchiature responsabili della produzione di ozono e ventilare adeguatamente gli spazi chiusi.

LimitiValori di riferimento relativi all’aria esterna :

• Il D. Lgs. 155/2010 ha confermato come valore obiettivo per la protezione della salute umana la media giornaliera su 8 ore pari a 120 μg/m3, da non superare per più di 25 giorni per anno come media su 3 anni, (valore già in vigore, ex D.Lgs.183/2004).

• Il decreto ha confermato anche la soglia di informazione pari a 180 μg/m3 (calcolati sulla media di un'ora) e la soglia di allarme pari a 240 μg/m3 (calcolati sulla media di un'ora).

• L’OMS ha indicato il valore di 100 μg/m3 come media per esposizioni di 8 ore (“Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide”, WHO, 2006).

• L’US. EPA National Ambient Air Quality Standards indica 0,08 ppm come limite della media di 8 ore e 0,12 ppm come limite orario.

Valore di riferimento relativo all’aria indoor:

• L’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers, Inc.) ha proposto il valore guida per ambienti interni pari a 100 μg/m3 come media di 8 ore.


Biossido di zolfo SO2

Il biossido di zolfo è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dall’odore pungente.

In ambienti indoor è prodotto dai processi di combustione.

In Italia l’emissione outdoor di ossidi di zolfo è approssimativamente dovuta per il 52% ai processi di combustione, energetici e dell’industria di trasformazione e per il 28% ai processi industriali (2004).

La respirazione di questo inquinante, anche a basse concentrazioni, può provocare irritazione della pelle, occhi e mucose, e anche effetti sanitari più gravi come bronchite, asma e tracheite.

Si deve porre particolare attenzione all'utilizzo di combustibile negli ambienti confinati provvedendo ad un’adeguata ventilazione, ad una efficiente evacuazione dei fumi ed a una regolare manutenzione dei fornelli e delle caldaie a gas.

Limiti Valori di riferimento relativi all’aria esterna:

• Il D.Lgs. 155/2010 ha confermato i due valori limite per la protezione della salute umana già in vigore (ex DM 60/2002):

- 350 g/m3 come media oraria da non superare più di 24 volte l’anno;

- 125 g/m3 come media giornaliera da non superare più di 3 volte l’anno.

Ha imposto inoltre la soglia di allarme pari a 500 μg/m3 misurata su tre ore consecutive.

• L’OMS ha indicato come valori guida (“Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide”, WHO, 2006):

- 500 g/m3 come valore medio per 10 minuti,

- 20 g/m3 come valore medio per esposizioni di 24 ore.

L’U.S. National Ambient Air Quality Standards indica come limite a breve termine (24 ore) il valore di 0,14 ppm (365 g/m3) e a lungo termine (annuale) 0,03 ppm (80 g/m3).

Valore di riferimento relativo all’aria indoor:

L’ASHRAE (American Societ y of Heating, Refrigerating and Air - Conditioning Engineers, Inc.) propone per gli ambienti interni lo stesso valore guida di 80 g/m 3 in un anno indicato dall’U.S. National Ambient Air Quality Standards.


Composti Organici Volatili VOC

I Composti Organici Volatili (VOC) rappresentano un insieme di sostanze in forma liquida o di vapore.

I composti più comuni sono gli idrocarburi alifatici e aromatici, i terpeni, gli idrocarburi clorinati, gli alcoli, gli esteri, i chetoni e le aldeidi (tra cui la formaldeide).

I VOC provengono da una lunga serie di prodotti tra i quali troviamo: pitture, lacche, pesticidi, prodotti per la pulizia, materiali di costruzione, materiale per ufficio come adesivi, marcatori, stampanti, fotocopiatrici, ecc.

Gli effetti acuti associati all'esposizione ai VOC sono irritazione agli occhi, al naso e alla gola, mal di testa, nausea, stanchezza. Gli effetti cronici comprendono danni ai reni, al fegato e al sistema nervoso centrale e casi estremi tumore.

Ovviamente si consiglia di ridurre al minimo la fonte d'emissione. Aumentare la ventilazione quando si utilizzano prodotti che emettono VOC e fare attenzione a quanto riportato sulle etichette dei prodotti.

Non ci sono valori limiti standard, ma la legislazione europea ed italiana mostrano un’attenzione crescente come dimostrato dalla Dir. 2004/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all’uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per
carrozzeria e recante modifica della direttiva 1999/13/CE.

La direttiva è stata recepita in Italia con il D.Lgs. n. 161 del 27/3/2006 (Attuazione della direttiva 2004/42/CE per la limitazione delle emissioni di composti organici volatili conseguenti all’uso di solventi in talune pitture e vernici, nonché in prodotti per la carrozzeria).