Vademecum: cosa fare e come comportarsi per mitigare il rischio derivante dal rumore

Suggerimenti: in casa

  • Prima del trasferimento presso una nuova abitazione consigliamo di effettuare un monitoraggio strumentale dettagliato, sia di giorno che di notte, tenendo presente che alcuni rumori sono stagionali come ad esempio i condizionatori.

  • Se abiti in un condominio con eccessivi rumori molesti, la prima mossa è quella di parlare con l’amministratore del palazzo e spiegare la situazione: chiedi che venga organizzata un’assemblea straordinaria per discutere del problema.
    Se il dialogo non porta risultati, sappi che il Codice Civile viene in tuo aiuto: con la riforma delle regole condominiali, varata nel 2013, hai la possibilità di esercitare il tuo diritto alla quiete, secondo l’70 del Codice Civile. L’amministratore del condominio, appurate le tue ragioni, può sanzionare il disturbatore con sanzioni pecuniarie da 200 a 800 euro

  • Se le i rumori molesti provengono dalla strada, su può usare l'articolo 659 comma 1 del Codice Penale che recita: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro”. A questo punto però, devi decidere se sia il caso di presentare una regolare denuncia contro il molestatore seriale o chiamare i vigili.

  • Se i rumori provengono da attività artigianali o industriali, puoi chiedere al Comune, per iscritto e preferibilmente con lettera raccomandata o posta elettronica certificata, che, a conferma delle misure che hai effettuato, siano avviate delle rilevazioni fonometriche, presso la sua abitazione, per accertare se sono rispettati i limiti della Legge sull’inquinamento acustico, compresi quelli previsti dal Piano di zonizzazione acustica.

  • L'applicazione di vetri insonorizzati alle finestre, consente di riportare i livelli di inquinamento acustico entro i limiti di legge per le aree residenziali, anche se l'edificio è situato nelle vicinanze a zone a intensa attività umana. Conoscendo le principali fonti di rumore nei pressi della propria casa e avendo effettuato le misure fonometriche, si può facilmente calcolare il grado di isolamento che dovrebbe avere una finestra per garantire un comfort acustico ottimale. Ricodare che una messa in opera errata potrebbe compromettere l’efficacia della finestra nel proteggere dai rumori esterni.

Suggerimenti: sul posto di lavoro

  • L'applicazione di vetri insonorizzati alle finestre, consente di riportare i livelli di inquinamento acustico entro i limiti di legge per le aree residenziali, anche se l'edificio è situato nelle vicinanze a zone a intensa attività umana. Conoscendo le principali fonti di rumore nei pressi della propria casa e avendo effettuato le misure fonometriche, si può facilmente calcolare il grado di isolamento che dovrebbe avere una finestra per garantire un comfort acustico ottimale. Ricodare che una messa in opera errata potrebbe compromettere l’efficacia della finestra nel proteggere dai rumori esterni.

  • Nei luoghi di lavoro è obbligatorio valutare il rischio da "rumore e vibrazioni" conulta il responsabile dei lavoratori per la sicurezza (RLS). E' proprio sul posto di lavoro che statisticamente si verificano i superamenti dei limiti.

  • Anche sul lavoro esistono materiali insonorizzanti che consentono di  riportare i livelli di inquinamento acustico entro i limiti di legge.

  • Laddove non si può intervenire a livello di protezione collettiva, “la tutela del lavoratore dai rischi provocati dal rumore avviene tramite dispositivi di protezione dell’udito”.
    Dispositivi che devono essere usati obbligatoriamente quando “è stato rilevato un livello di esposizione quotidiana superiore a 85 decibel”.
    Nel documento TU si ricorda che i dispositivi di protezione individuali sono “per natura ‘appendici’ al corpo umano, e come tali limitano la sensibilità, il tatto, la tecnica lavorativa, ecc.
    Il loro utilizzo comporta un maggiore impiego di tempo e/o una maggiore attenzione per svolgere la mansione”.
    E i dispositivi di protezione dell’udito comportano, in particolare, un “limite potenzialmente molto pericoloso, ossia quello di non poter sentire un segnale di allarme o un avviso urgente”.
    Ed è dunque per questo motivo che, “quando ritenuto non fondamentale, si tende a limitare l’uso di questo tipo di DPI; ed è per questo motivo che, in maniera ancora più forte che in altri campi, si tende a preferire l’utilizzo di misure di protezione collettiva, quali barriere antirumore, pannelli fonoassorbenti, ecc”.